città del BEN...ESSERE!!

5×1000

Il Centro Studi Nutrizione Umana svolge le sue attività:
– scientifiche, a fianco del Sistema Sanitario Pubblico
– Etiche, con il progetto di lotta alla fame in Etiopia.

Aiutateci indicando al vostro commercialista il codice fiscale PER IL 5×1000:
C.F. 92016130541

Incontro alla Biblioteca Spereliana di Gubbio

Si è svolto ieri, mercoledì 31 Maggio 2017, l’incontro “VIAGGIANDO TRA LE PIRAMIDI”, presso la Sala refettorio della Biblioteca Spereliana di Gubbio.
L’università della Terza Età città di Gubbio, in collaborazione con il Dr. Guido Monacelli, Medico-Nutrizionista, hanno viaggiato alla scoperta della piramide alimentare mediterranea, piramide alimentare vegana, piramide alimentare del BEN…ESSERE!!, con l’intento di stimolare e/o rafforzare i partecipanti alla modifica, in senso salutistico, del loro stile di vita, o andando a rispondere agli interrogativi che la popolazione ha riguardo l’alimentazione.
L’Università della Terza Età ha quindi permesso di arricchire la sinergia tra USL Umbria 1 e il Centro Studi Nutrizione Umana, che da anni collaborano nel territorio dell’Alto Chiascio.

 

 

 

INCONTRO STILI DI VITA E DIETA CHETOGENICA

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato, 20 maggio 2017, in occasione dell’ European Obesity day, presso l’Abbazia di Vallingegno (Umbria) si è tenuto un incontro basato su corretti stili di vita e dieta chetogenica.

I partecipanti hanno mostrato un notevole gradimento per un percorso che includeva aspetti Etici (era prevista anche una donazione per le popolazioni indigenti in Etiopia), culturali e scientifici.

Dopo ampia e partecipata discussione sui temi trattati, l’incontro si è concluso con la sperimentazione di pasti sostitutivi abbinati a prodotti tipici umbri, rivisitati in chiave scientifica.

 

Il Centro Studi Nutrizione Umana PREMIATO a Torino

Il Centro Studi Nutrizione Umana è stato premiato al Congresso Nu.Me Torino, 6-8 Aprile 2017, in occasione del Premio Flaminio Fidanza, con il Poster:

NUTRIRE IL PIANETA: Piramide Alimentare Mediterranea – Etiope a confronto.

Lo studio ha come obiettivi la valutazione delle differenze alimentari fra le due piramidi, evidenziando eventuali carenze nutrizionali nella piramide Etiope, proponendo se necessario delle modifiche e infine valutare la fattibilità di interventi agronomici migliorativi in quei territori.

 

Il Centro Studi Nutrizione Umana partecipa al 9° Nu.Me – Nutrition and Metabolism, 6/8 Aprile 2017 Torino.

PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO

Dieta Mediterranea è sinonimo universale di alimentazione ideale. Per questi motivi la Fondazione ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) ha ritenuto opportuno promuovere meeting che hanno nel titolo l’aggettivo mediterraneo e trattano di nutrizione e metabolismo. Dopo Brindisi, Granada, Genova, Cagliari, Terni, Firenze, Riccione e Danzica, il Nu.Me. approda a Torino, città dell’entroterra, in apparenza lontana dalle rotte mediterranee. Ma il Mediterraneo può essere definito un mare di montagne che ostacolavano i movimenti, limitavano le pianure e i campi, tracciavano sentieri impervi per gli uomini e le bestie. Il vero paradosso mediterraneo è che la storia degli uomini, in questa area, è stata consolidata proprio dalle montagne dove la vita contadina era dura e senza dubbio precaria ma al riparo dalla malaria e dai pericoli frequenti delle guerre che funestavano le coste. E Torino, città dalla storia bimillenaria, da sempre ha avuto un rapporto preferenziale con lo sviluppo della società e della cultura italica. Fondata probabilmente come Taurasia nei pressi della posizione attuale attorno al III secolo a.C. dai Taurini, popolazione ligure (o celto-ligure) dell’Italia Settentrionale, e trasformata in colonia romana da Augusto col nome di Iulia Augusta Taurinorum nel I secolo a.C., fu durante l’Alto Medioevo il centro di un importante ducato longobardo (il Ducato di Torino) e passò in seguito sotto la signoria nominale dei Savoia nell’XI secolo, dopo essere divenuta sede della carolingia Marca di Torino. Successivamente si costituì in libero comune, subendo varie dominazioni, finché dal 1280 non divenne definitivamente parte prima della Contea di Savoia e poi del Ducato di Savoia, del quale nel 1563 diventò la capitale. Dal 1720 fu capitale del Regno di Sardegna (anche se solo de facto, fino alla fusione perfetta del 1847, quando lo divenne anche formalmente), Stato che porterà nel XIX secolo all’unificazione italiana e che farà di Torino la prima capitale del Regno d’Italia (dal 1861 al 1865). La Fondazione ADI ha voluto promuovere, anche in questa edizione, un incontro tra specialisti su tematiche di scottante attualità: l’obesità, il diabete, le patologie metaboliche e la malnutrizione. Sono tematiche solo in apparenza distanti (il diabete si accompagna spesso all’obesità cioè alla malnutrizione per eccesso) non solo perché unite da un marker metabolico comune, che è l’insulinoresistenza, ma per la condivisione della necessità di razionalizzare ed ottimizzare il trattamento. Le patologie croniche non comunicabili (PCNC) rappresentano una delle sfide più difficili per tutti i sistemi sanitari, sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, a causa della loro continua e inesorabile crescita. L’esempio più paradigmatico è rappresentato proprio dal diabete mellito e dall’obesità: il numero delle persone che ne sono affette e il costo sociale di queste patologie richiedono un’attenzione particolare. Secondo il rapporto Diabetes Atlas dell’International Diabetes Federation (IDF), il diabete causa 73 morti al giorno in Italia, quasi 750 in Europa. Il dato è tanto più allarmante se si considera che gli italiani che soffrono di diabete sono circa l’8% della popolazione adulta. Una piaga, sanitaria e sociale al tempo stesso, sulla quale dobbiamo tutti riflettere. Il Prof. Renato Lauro, Presidente dell’IBDO Foundation, ha avuto modo di sottolineare come sembri che nessuno si accorga della drammaticità di questi dati e che è quanto mai appropriato dire che il diabete vede te, tu non vedi il diabete. L’accresciuta prevalenza nel mondo del diabete tipo 2 ha portato l’OMS a parlare di vera e propria epidemia. Presentazione Nu.Me. – Nutrition and Metabolism 9th International Mediterranean Meeting Torino 6-8 aprile 2017 2 L’obesità rappresenta la causa principale di diabete di tipo 2 a sua volta associato ad un più elevato rischio di malattie cardiovascolari. Termini come globesità e diabesità sono ormai di uso comune. La continua crescita della prevalenza del sovrappeso e dell’obesità si configura sempre più come pandemia globale. Si stima che nel 2010 il sovrappeso e l’obesità siano stati responsabili di 3,4 milioni di morti nel mondo, del 4% degli anni di vita persi. In Europa la prevalenza di obesità è triplicata in molti paesi rispetto agli anni ’80 e continua a crescere ad un ritmo allarmante, soprattutto fra i bambini. In base a stime recenti dell’OMS, in Europa un cittadino su due è sovrappeso o obeso, mentre uno su cinque è affetto da obesità. Il mondo scientifico è concorde nel riconoscere che in assenza di un’immediata azione comune si potranno avere problemi sanitari molto gravi per milioni di persone nei prossimi anni. La nutrigenomica e la nutrigenetica sono campi di ricerca innovativi che ci dovrebbero portare a comprendere sempre meglio in che modo un alimento, o meglio un particolare stile alimentare, interferisce nel funzionamento dell’organismo a livello molecolare metabolico. L’enorme peso della malattia diabetica si traduce in un altrettanto drammatico impatto sul consumo di risorse. Una persona con diabete su quattro, si ricovera in ospedale almeno una volta nel corso di 12 mesi. Il rischio di ricovero in ospedale è da 1.5 a 2.5 volte più alto in presenza di diabete e la degenza media più lunga del 20% rispetto alle persone senza diabete. Nonostante ciò la maggior parte dei report nazionali e internazionali evidenzia che la terapia del diabete tipo 2 non è né precoce né intensiva, denotando una inerzia terapeutica inaccettabile. Negli ultimi anni la disponibilità degli inibitori del DPP IV, degli analoghi del GLP-1 e degli inibitori degli SGLT2 ha fornito nuove risorse terapeutiche ma ancora non siamo riusciti, almeno in Italia a modificare tale tendenza. Altro problema di grande attualità è la malnutrizione presente nel 20-40% dei pazienti alla loro ammissione in ospedale. Purtroppo è stato dimostrato che il 70% dei degenti peggiora il proprio stato nutrizionale durante i primi 10 giorni di ricovero e addirittura che vi è un mancato riconoscimento della patologia nel 62-70% dei casi. Per quanto riguarda l’Italia, lo studio nazionale PIMAI (Project Iatrogenic Malnutrition in Italy) ha evidenziato che all’ingresso in ospedale la percentuale di soggetti malnutriti è pari al 31% e l’indice di trascuratezza nutrizionale elevato. L’immunosoppressione e la malnutrizione sono fattori importanti che aumentano la suscettibilità alle infezioni e alle complicanze nei degenti in ospedale. È ormai ampiamente dimostrato che uno stato di nutrizione accettabile e un corretto utilizzo di immunonutrienti sono in grado di influenzare positivamente i meccanismi di difesa, modulare la risposta infiammatoria e migliorare gli outcome clinici. Al pari di quanto accade per il soggetto diabetico, anche per il malnutrito l’intervento non è né precoce né ottimizzato. Speriamo che questo incontro, che si apre ai giovani con il Premio Flaminio Fidanza, possa contribuire a ridurre il fenomeno inaccettabile dell’inerzia terapeutica.

Giuseppe Fatati

RESPONSABILE SCIENTIFICO

Successo e partecipazione alla Giornata della Prevenzione.

Sabato 18 marzo si è concluso il progetto “Cogito ergo Salus … la Salute è frutto della Conoscenza”, che prevedeva la partecipazione del Centro Studi Nutrizione Umana dal punto di vista sia teorico che teorico/pratico.

Il Centro Sudi ha infatti organizzato due conferenze sui principi della sana alimentazione e, nella giornata conclusiva, ha presentato dei salumi umbri “ingentiliti” dal punto di vista salutistico, caratterizzati da:

–          tagli magri, quindi meno grassi saturi, colesterolo e calorie

–          niente pepe, ma utilizzo di aromi come finocchio e peperoncino

–          sale iodato, in ridotte quantità

–          assenza di coloranti e conservanti.

Deliziosi  dal punto di vista organolettico …

 

Sabato 18 marzo “Giornata della prevenzione”

Sabato 18 Marzo nella Giornata della Prevenzione, nella Sala del Centro Socio – Culturale “La Collina” a San Fortunato della Collina, le Associazioni degli emodializzati (ANED), delle osteoporosi (ARUO), dei Cardiopatici ONSU, gli Amici della Vista: il Piede Diabetico: saranno presenti per screenig gratuiti alla popolazione.

Dalle 9,30 alle 13 opereranno l’ANED, l’AURO e “Cuor di Leone”; dalle 14 Gli Amici della Vista; Piede Diabetico e l’Università popolare Olisticamenti.

Gli Amici della Vista saranno presenti con due oculisti e due ottici per la misurazione della pressione oculare, dato fondamentale per la prevenzione del glaucoma. L’associazione, di cui è presidente Laura Barese, con queste giornate di screening promuove la prevenzione delle malattie della Vista in particolare del glaucoma, una malattia silente e poco riconosciuta; molto spesso infatti, quando ci si accorge di avere un problema, lo stadio è già avanzato e poco resta da fare!

In questi due anni di attività sul territorio, su circa 300 persone monitorate sono stati scoperti ben 8 casi di glaucoma conclamato e non trattato e ben 10 casi borderline seguiti presso la clinica oculistica perugina o dagli oculisti di fiducia.

L’ultimo caso riconosciuto lunedì 13 Marzo, in questa occasione, in collaborazione con l’Unione italiana ciechi, nell’ambito della settimana nazionale di prevenzione del glaucoma, è stata fatta una giornata di prevenzione presso il centro commerciale Piazza Umbra a Trevi.

Su 70 persone monitorate, un glaucomatoso non in terapia e 6 ipertesi che sono stati invitati a controllare periodicamente la pressione oculare ed a fare una visita oculistica completa.

Scarica la locandina