Questa iniziativa sottolinea il “percorso nutrizionale” che l’Umanità deve compiere: le Nazioni Unite hanno infatti approvato i 17 “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, da raggiungere entro il 2030 in modo omogeneo in tutto il Pianeta.
Almeno tre di questi obiettivi coinvolgono il settore della nutrizione:
- “fame zero”, secondo obiettivo
- “salute e benessere per tutti”, terzo obiettivo
- “disponibilità di acqua”, sesto obiettivo
Questo percorso ideale si trasforma in un percorso reale con la “MARCIA DELLA PACE ALIMENTARE”, che collega una storica Abbazia Benedettina con la Città di Gubbio, percorrendo un tratto del “Sentiero di Francesco”.
La “MARCIA” si rivolge alle persone interessate ai problemi nutrizionali dell’Umanità, già attive o intenzionate ad impegnarsi per la loro soluzione.
Prende il via il 3 settembre di ogni anno dall’Abbazia di Vallingegno, sorta sulle rovine di un tempio pagano, frequentata prima da Sant’Ubaldo e poi ripetutamente da San Francesco, che trovò qui un grande sostegno per la organizzazione del primo Capitolo dei suoi seguaci.
Prima della partenza della marcia viene accesa la “Fiamma del BEN…ESSERE!!”, che richiama ed aggrega gli uomini di “buona volontà”, riscalda il loro cuore ed illumina la loro mente per raggiungere innanzitutto il secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile indicato dalle Nazioni Unite: “fame zero”.
Debellata “la fame”, l’Umanità deve però iniziare un percorso scientifico che includa tutte le patologie nutrizionali: la malnutrizione per difetto e per eccesso.
La fiamma è stata benedetta dal Santo Padre, a cui è stato presentato il progetto, con particolare riferimento alla sezione Etica.
Con il taglio del nastro viene dato il via alla MARCIA, che raggiunge Gubbio proprio nel luogo dove il Santo ammansì il feroce lupo.
Per questo nella ceramica spicca l’immagine di San Francesco che tende la mano al lupo: si cerca di sottolineare la possibilità di ammansire tutti “i lupi”, nutrizionali e non, che affliggono l’Umanità.
Questi problemi sono stati descritti compiutamente dalle Nazione Unite, che li ha poi trasformati in “OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE” da raggiungere entro il 2030.